mercoledì 24 aprile 2013

ECONOMY - INCHIESTA: Bayern campione anche dietro la scrivania.




(articolo a cura di Demetrio Marrara - Fonte Dati: Ilsole24ore)
“Se il Bayern può spendere 40 milioni per un solo giocatore, capite che non c’è partita”.

Queste le dichiarazioni di Antonio Conte a seguito dell'eliminazione della sua Juventus dalla Champions League.
La superiorità dei bavaresi nei confronti delle big italiane si nota soprattutto sul fronte degli incassi, piuttosto che di spese ed investimenti.

lunedì 22 aprile 2013

ECONOMY - Approvati i bilanci. Per Milan perdita apparente, per la Samp perdita effettiva.


(articolo a cura di Demetrio Marrara)

E' il momento di presentare i bilanci in casa Milan e in casa Sampdoria. Alla soddisfazione del Cda rossonero si contrappone la preoccupazione di quello blucerchiato. Il Milan ha chiuso sì il bilancio in passivo, ma è una passività che possiamo definire apparente. Apparente perchè di questo bilancio fanno parte le ingenti tasse che le società italiane sono costrette a pagare, come ad esempio l'Irap e gli ingaggi onerosi di giocatori in scadenza a giugno 2013 e di chi è stato ceduto successivamente durante il mercato estivo come ad esempio Ibrahimovic e Thiago Silva. Il bilancio del Milan è in passivo per 6.9 milioni di euro, attenuato in parte dal guadagno di 7/8 mln di Milan Entarteinment.
La Sampdoria, d'altro canto, chiude il bilancio 2012 con una passività che sfiora i 40 mln di euro. Per la precisione 38.128.752 milioni di euro. L'Assemblea degli azionisti ha deciso di coprire momentaneamente la perdita attraverso l'utilizzo di riserve facenti parte del patrimonio netto per una cifra di 35.950.000 milioni di euro, rimandando all'esercizio successivo la perdita netta residua di 4.350.000 milioni di euro.
I Cda di entrambe le società vengono confermati in toto.

ECONOMY - Vivai, stadi e stranieri. Il declino senza fine del calcio italiano.




(articolo a cura di Demetrio Marrara)
Numeri spaventosi, in negativo, che ci costringono ad una riflessione. A riflettere, però, dovrebbero essere i signori che si occupano di gestire il nostro calcio. Questi dati evidenziano soprattutto i problemi che ci sono alla base del nostro sistema. I vivai vengono impoveriti poichè si preferisce puntare sugli stranieri e i soldi investiti per i settori giovanili sono ai limiti del ridicolo. I nostri campionati non sono più in grado di produrre ricavi, i quali avvengono eslusivamente tramite plusvalenze e diritti televisivi. Questi ultimi restano l'ultimo appiglio, malgrado nel 2015 verranno ridiscussi in modo sensibile. La Lega Pro è disastrata dall'ultima gestione Macalli e Ghirelli. I giovani scompaiono, gli stipendi si abbassano e le società falliscono. Non per ultimo il problema atavico degli stadi. Fatiscenti e con pochissimo appeal. Diminuiscono gli spettatori, diminuiscono gli abbonati e le strutture sono al limite dell'agibilità. Di seguito riportati i numeri preoccupanti, e non poco, del nostro amato calcio:

venerdì 19 aprile 2013

ECONOMY - Rivoluzione nella LIGA per i diritti Tv.


(articolo a cura di Demetrio Marrara) Fonte: ANSA
Il nuovo diritto sportivo spagnolo include l'obbligo di squadre di calcio per negoziare la vendita dei diritti televisivi collettivamente come altri campionati europei, ha detto giovedì il Segretario di stato per lo sport, Miguel Cardenal.
Legge, che dovrebbe esser approvata entro la fine di quest'anno, ponendo fine alla pratica del Club raggiungere accordi con i canali TV individualmente.
"È una questione molto importante perché è la principale fonte di finanziamento (per Club)," ha detto il Cardenal. Aggiungendo "l'idea è la nuova legge per raccogliere la vendita congiunta ed è venduto come un unico pacchetto che include tutte le squadre"
Gli analisti sostengono che la Spagna ha bisogno di adottare un sistema di contrattazione collettiva e revenue sharing o i club professionistici come Betis, Saragozza e Deportivo andranno in fallimento.
Real Madrid e Barcellona sono stati mesi sotto pressione per raggiungere un accordo di distribuzione più equo.
Cardenal ha detto che dipenderebbe proprio dal club decidere la condivisione di denaro.
Molti club hanno accordi televisivi per i prossimi due o tre anni, il che significa che non ci sarebbe nessun cambiamento a breve termine.
Attualmente Real e Barça si dividono oltre la metà dei 650 mln di euro stabiliti per i diritti televisivi e ai club restanti vengono date le briciole. Il cambiamento ci dovrà essere entro e non oltre la fine dell'anno.

martedì 16 aprile 2013

SPECIALE - LE 10 CLAUSOLE PIU' ALTE DEL MONDO


(articolo a cura di Demetrio Marrara) FONTE: EUROSPORT

Il sito Eurosport ha pubblicato oggi le 10 clausole dei giocatori di calcio più alte del mondo.
A far rabbrividire è sicuramente quella di Cristiano Rolando. Nella classifica presente un solo "italiano" Edinson Cavani. Da notare come questa opzione contrattuale sia una "moda" esclusivamente spagnola e sudamericana.